titolo ->scopri il segreto nascosto di windows sandbox in windows 10/11: trasforma il tuo pc in un laboratorio di sicurezza!
Il Windows Sandbox di Windows 10 pro e Windows 11 rappresenta un potente strumento per chiunque desideri testare software in un ambiente sicuro e isolato. Attraverso la corretta attivazione, l’uso quotidiano e la personalizzazione tramite file .wsb, è possibile sfruttare al meglio questa funzionalità per aumentare la sicurezza e l’efficienza dei propri test.
Seguendo i passaggi descritti in questo articolo, potrai:
Attivare facilmente il Sandbox tramite le funzionalità di Windows o PowerShell.
Utilizzare l’ambiente isolato per testare applicazioni e navigare in sicurezza.
Personalizzare l’ambiente in base alle tue esigenze specifiche grazie ai file di configurazione.
Questa guida, integrata da ulteriori risorse online, ti fornirà una panoramica completa per sfruttare a pieno il Windows Sandbox in Windows 11
Il Windows Sandbox è una funzionalità introdotta a partire da Windows 10 Pro ed Enterprise – ed estesa a Windows 11 – che consente di eseguire applicazioni in un ambiente isolato e temporaneo. Questa tecnologia è particolarmente utile per testare software sconosciuti o potenzialmente non sicuri, senza rischiare di compromettere il sistema operativo principale. In questo articolo vedremo i requisiti, le modalità di attivazione, l’uso quotidiano e le opzioni di personalizzazione del Sandbox.
Prima di procedere con l’attivazione, è importante verificare che il sistema soddisfi alcuni requisiti fondamentali:
Edizione di Windows: Il Sandbox è disponibile su Windows 11 Pro, Enterprise e Education.
Virtualizzazione abilitata: La tecnologia di virtualizzazione (Intel VT-x o AMD-V) deve essere abilitata nel BIOS/UEFI.
RAM e CPU: È consigliabile avere almeno 4 GB di RAM (8 GB o più per un’esperienza ottimale) e una CPU compatibile con la virtualizzazione.
Archiviazione: Anche se il Sandbox non utilizza molto spazio fisico, avere un SSD aiuta a garantire prestazioni migliori.
Assicurati che il tuo sistema supporti la virtualizzazione e che tu stia usando una delle edizioni di Windows 11 compatibili.
Puoi attivare la funzionalità in due modi principali:
Apertura del Pannello delle Funzionalità:
Clicca con il tasto destro sul pulsante Start e seleziona “App e funzionalità”.
In “Impostazioni correlate”, clicca su “Programmi e funzionalità”.
Seleziona “Attiva o disattiva le funzionalità di Windows” sulla sinistra.
Seleziona Windows Sandbox:
Nella finestra che si apre, scorri fino a trovare “Windows Sandbox”.
Spunta la casella corrispondente e clicca su “OK”.
Riavvio del Sistema:
Dopo aver attivato la funzionalità, ti verrà richiesto di riavviare il computer. Procedi con il riavvio per applicare le modifiche.
Avvia PowerShell come Amministratore:
Cerca “PowerShell” nel menu Start, clicca con il tasto destro e seleziona “Esegui come amministratore”.
Esegui il comando seguente:
Enable-WindowsOptionalFeature -FeatureName "Containers-DisposableClientVM" -All -Online
Attendi il completamento dell’operazione e riavvia il sistema se richiesto.
(Per ulteriori dettagli, puoi consultare le guide ufficiali e risorse online dedicati al Windows Sandbox .)
Una volta attivato, l’utilizzo del Sandbox è piuttosto semplice:
Dal Menu Start:
Cerca “Windows Sandbox” e avvia l’applicazione. Verrà aperta una finestra che somiglia a un desktop pulito, separato dal sistema host.
Ambiente Temporaneo:
Ogni volta che avvii il Sandbox, viene creata una sessione “fresca”. Tutte le modifiche apportate, inclusi i file creati o le applicazioni installate, verranno eliminate al termine della sessione.
Installazione e Test di Software:
Puoi trascinare file o eseguire programmi direttamente all’interno del Sandbox per testarli in un ambiente isolato. Ricorda che non vi sono collegamenti con il sistema host, garantendo così un elevato livello di sicurezza.
Eliminazione della Sessione:
Chiudendo la finestra del Sandbox, l’intera sessione verrà terminata e tutte le modifiche andranno perse. Questa caratteristica lo rende ideale per test temporanei.
Una delle funzionalità avanzate del Windows Sandbox è la possibilità di personalizzarlo tramite file di configurazione (.wsb). Questi file, in formato XML, permettono di definire alcune opzioni prima dell’avvio della sessione.
Puoi creare un file di testo con estensione .wsb
specificando con i tag in formato xml le varie impostaizioni.
2. Opzioni Disponibili
MappedFolders:
Permette di condividere cartelle specifiche dal sistema host verso il Sandbox, facilitando il trasferimento di file necessari per i test.
MemoryInMB e ProcessorCount:
Puoi limitare o aumentare le risorse (RAM e CPU) disponibili per il Sandbox, in base alle tue esigenze.
Networking:
È possibile abilitare o disabilitare l’accesso alla rete, utile se si desidera isolare ulteriormente l’ambiente.
Dopo aver creato e salvato il file .wsb
(ad esempio, config_sandbox.wsb
), basterà fare doppio clic su di esso per avviare una sessione di Windows Sandbox con le impostazioni specificate.
(Queste configurazioni sono ben documentate in diverse guide online e nei forum di esperti di Windows .)
Isolamento:
Il Sandbox opera in un ambiente completamente isolato dal sistema host, rendendo sicuro l’esecuzione di applicazioni potenzialmente dannose.
Sessione Temporanea:
Essendo una sessione effimera, ogni chiusura comporta la cancellazione di tutte le modifiche apportate. Se hai bisogno di mantenere dati o configurazioni, valuta l’utilizzo di soluzioni di virtualizzazione permanenti.
Aggiornamenti:
Verifica regolarmente se ci sono aggiornamenti per Windows 11, poiché Microsoft potrebbe introdurre nuove funzionalità o miglioramenti anche per il Sandbox.
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